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AA.VV.

Cgil Toscana,
Ires Toscana, il Ponte e Fondazione Di Vittorio


PER UN MONDO MULTIPOLARE
A COESISTENZA PACIFICA

Iniziativa organizzata da Cgil Toscana, Ires Toscana, il Ponte e Fondazione Di Vittorio, Hilton Garden Inn, in via Sandro Pertini 2/9 (Sala San Donato), Firenze

Giovedì 26 settembre 2024


IL PROGRAMMA (LA LOCANDINA)

Video della prima sessione (inizio al 38,50')

Video della seconda sessione (inizio al 13,20')

 

Giornata di lavori divisa in due sessioni, una mattutina e una pomeridiana. Ha detto Rossano Rossi: “Una iniziativa veramente di spessore e di grande necessità, in un contesto dominato dalla propaganda di regime del governo e dalla pavidità e dall’equilibrismo inconcepibile dell’opposizione, quando la maggioranza degli italiani è contro il riarmo, le spese militari e l’invio delle stesse armi. No alla guerra senza se e senza ma, nel nome del movimento operaio, di Papa Francesco, di Gino Strada e della nostra Costituzione”.

 

 

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PROGRAMMA DEI LAVORI

 

Presentazione dell’iniziativa: Rossano Rossi (Segretario Generale CGIL Toscana)

Introduzione: Gianfranco Francese, Responsabile Ufficio Programma CGIL Toscana

 

PRIMA SESSIONE: LA CORSA AL RIARMO E LE LOGICHE DELLA GEOPOLITICA

COORDINAMENTO: Maurizio Brotini, Presidente Ires Toscana
COMUNICAZIONI: Chiara Bonaiuti, Ires Toscana; Anna Maria Romano, Presidente Unifinance; Adolfo Pepe, Professore di Geopolitica

 

Pausa pranzo

 

SECONDA SESSIONE: IL CAPITALISMO GENERA LA GUERRA

COORDINAMENTO: Roberto Passini, Comitato Direttivo “Il Ponte”
COMUNICAZIONI: Francesco Sylos Labini, Fisico, Centro Enrico Fermi – Roma; Elena Basile, Ambasciatrice; Emiliano Brancaccio, Docente Politica Economica UniSannio
CONCLUSIONI: Francesco Sinopoli, Presidente Fondazione Di Vittorio

 

PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA (FONTE: FONDAZIONE DI VITTORIO)

A Firenze riflettiamo sulle ragioni della guerra per costruire la Pace.
Il mondo è attraversato da una gravissima crisi di senso. L’umanità o meglio quella parte di umanità che ha più beneficiato in questo secolo dei processi capitalistici di accumulazione e dello sviluppo tecnologico, sta smarrendo il baricentro che sostanzia la sua vita sul pianeta Terra. La fraternità il terzo dei tre valori della rivoluzione francese che dà senso e ragione alle nostre vite è spento nella guerra mondiale sempre meno a pezzi come dice Bergoglio. Siamo alle porte di una escalation.
L’attenzione alla natura e all’ambiente che è la missione delle nostre generazioni per evitare la più grande delle tragedie possibili sembra compromessa dagli interessi consolidati dell’ economia del fossile. Pace e giustizia sociale ,ciò di cui abbiamo bisogno si scontrano con lo sfruttamento generalizzato delle persone e della natura a cui non si da voce. Il profitto – come affermavano due filosofe del calibro di Simone Weil e Martha Nussbaum – calpesta ogni cosa: i diritti umani universali, il senso della vita e della morte, l’esistenza delle nuove generazioni, popoli interi. Dietro la guerra c’è sempre chi realizza sulla morte profitti di cui facciamo fatica a capacitarci.
La pace, dunque, non è solo un appello per porre fine ai conflitti, ma è la condizione imprescindibile per la vita umana, per il lavoro umano, per il progresso umano, per la convivenza e le relazioni tra le persone. Oggi come ieri. Giuseppe Di Vittorio uomo della sua epoca che ha attraversato due guerre mondiali e con una percezione e una memoria diretta dei livelli brutali di oppressione che subivano le lavoratrici e i lavoratori prima che iniziasse il lungo cammino dei diritti ora interretto era consapevole di come la tempesta bellica avrebbe condizionato l’umanità e il lavoro umano. Per questa ragione, nel lontanissimo 1950 , scriveva su l’Unità: i popoli, tutti i popoli, vogliono la pace; ed i lavoratori sono dovunque all’avanguardia delle forze di pace. Di fronte a coloro che vogliono ad ogni costo dividere il mondo in due blocchi nemici, per portarli a massacrarsi a vicenda – e che sulla stessa base vorrebbero dividere gli italiani – noi riaffermiamo l’esigenza suprema dell’unità del popolo italiano, della solidarietà internazionale dei lavoratori e della pace del mondo, nell’indipendenza di tutti i popoli, nella libera convivenza di tutte le razze e di tutti i sistemi sociali e politici, in pacifica ed amichevole emulazione fra di loro, affinché l’intera umanità sia libera, prospera e felice.


Dobbiamo ripartire da qui.
Serve una grande campagna di informazione e mobilitazione nella consapevolezza che costruire la pace non è idealismo ma la condizione di tutto.

 


Inviato il 1/10/2024

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L'OSSERVATORIO


INSERIMENTO
MATERIALI


ORGANIZZAZIONI INSERITE
NELL'OSSERVATORIO

per ambito di intervento
e accorpamento tematico

Arcorpamento delle organizzazioni

ADISTA

ASSOPACE PALESTINA

CAMPAGNA DI PRESSIONE ALLE BANCHE ARMATE

COSPE

COSTRUTTORI DI PACE

DONNE INSIEME PER LA PACE

FONDAZIONE BALDUCCI

IL CORAGGIO DELLA PACE

LA SOCIETA' DELLA CURA

LABNB - QA

MEDICINA DEMOCRATICA

NUMERI PARI

OXFAM

PEACELINK

RETE ITALIANA PACE E DISARMO

UAAR

Arcorpamento delle organizzazioni

93% - ALDES|SPAM

AIIMF

CANGO

COMPANY BLU

DES

FILIERADARTE

LIBERADANZA

MOUSIKE'

NUOVE CATARSI

SALUTE MENTALE

Arcorpamento delle organizzazioni

CASA INTERNAZIONALE DONNE

FEMMINISMI

IL GIARDINO

MASCHILE PLURALE

NON UNA DI MENO

PUNMC

SIS

Arcorpamento delle organizzazioni

ANTIGONE

ARS

CRS

GIUSTIZIA RIPARATIVA

LA VIA MAESTRA

NUMERI PARI

Arcorpamento delle organizzazioni

EDDYBURG

IPAZIA

LA CASA DI EVA

LA DECRESCITA

QUADERNI

TRANSITION

Arcorpamento delle organizzazioni

ENERGIA FELICE

GENUINOCLANDESTINO

LAUDATO SI'

LAV

TERRA NUOVA

TOSCANA SOSTENIBILE

Arcorpamento delle organizzazioni

ATTAC

BIN ITALIA

CILAP

GIUSTIZIA RIPARATIVA

LA SOCIETA' DELLA CURA

MEDICINA DEMOCRATICA

Arcorpamento delle organizzazioni

ARCHIVIO SALOMONE

ASSOPACE PALESTINA

CENERENTOLA

COSTRUTTORI DI PACE

DONNE INSIEME PER LA PACE

FONDAZIONE CRITICA SOCIALE

IL CORAGGIO DELLA PACE

RETE ITALIANA PACE E DISARMO

SBILANCIAMOCI

TRANSFORM

VALORI

Arcorpamento delle organizzazioni

NETLEFT

QUADERNI

ROSE ROSSE

TRANSITION