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CORPO E CREATIVITA’
UNITÀ TEMATICA N. 1
IL CORPO DANZANTE

FONDAMENTI
DELLA UNITÀ TEMATICA

come strumento di coscienza di sé nel mondo
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PERIODICI

· Danza e Ricerca. Laboratorio di studi, scritture, visioni. Annuale online

· Teatri delle diversità, trimestrale, Ed.Nuove Catarsi

· Animated – the community dance magazine, trimestrale

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Pensare che non abbiamo un corpo ma siamo un corpo che contiene in sé tutti gli elementi, fisici e spirituali, che costituiscono la nostra vita nella sua pienezza. Un corpo/essere inteso come inscindibile unità psicofisica che, non esistendo nella nostra lingua, un vocabolo adeguato per definirlo, chiamerò corpo “vivente”.

 

Pensare al corpo vivente come realtà ontologica che permette, attraverso un’esperienza vitale diretta, di entrare in contatto con il mondo. Come organismo attivo con cui l'essere umano riceve sensazioni sinestetiche dal mondo per poi filtrarle, interpretarle, rielaborarle e comunicarle in pensieri parole e atti. Un corpo come realtà globale e attiva dell’esserci umano nel mondo, che tuttavia nel tempo è stata scissa e variamente repressa, controllata e condizionata dalle visioni dominanti nella società (secolare scissione/opposizione filosofica e religiosa corpo/spirito, e conseguente svilimento e repressione della fisicità, ancora oggi non pienamente superati; manipolazione medico scientifica che frantuma il corpo vivente in oggetti di studio separato; controlli comportamentali sociali (esempio attuale la civiltà capitalistica, che vede il corpo/oggetto come fonte di consumo e impone modelli di comportamento massificati attraverso le reti di comunicazione; ecc.).

 

Pensare alla danza come fenomeno antropologico innato, attività originaria dell'essere umano, sempre esistita, che usando il corpo vivente in tutta la sua realtà olistica come sensore relazionale per ricevere -dall'interno e dall'esterno della persona- gli impulsi dinamici di trasformazione del e nel mondo, permette un’utilizzazione piena dell’essenza psicofisica del corpo attraverso il movimento e induce l’attivazione di un diverso percorso di pratiche e di pensiero che contribuiscono a sviluppare e valorizzare la capacità di trasformare creativamente se stesso e la realtà, che l'essere umano possiede.

Pensare al corpo danzante, che agisce cioè secondo modalità totalizzanti, extra-quotidiane e creative, come a un’intensificazione della sua adesione alla vita stessa, una diversa possibilità espressiva e comunicativa di relazione con il mondo, con gli oggetti, le persone e la natura intera; come stato esperienziale dell’essere versatile, complementare, complesso e multiforme, che consente agli studiosi di riscoprire e analizzare il corpo vivente, nelle molteplici sfaccettature intrinseche e implicazioni relazionali osservate nell'individuo e nella collettività, implicando prospettive di volta in volta differenti - antropologica, sociologica, pedagogica, psicologica, filosofica, politica, scientifica, artistica, storica ecc. – e contribuendo ad arricchire le conoscenze di ciascuna disciplina con sguardi inediti; come opportunità per ogni persona di scoprire e sperimentare consapevolmente le potenzialità del proprio corpo vivente e raggiungere una qualità più presente e creativa dell’esistenza anche nei comportamenti individuali e negli usi sociali quotidiani.

AA.VV.

Unità Tematica

Quaderno:     

Indagine su: "L'arte del movimento"

Nata a partire da una iniziale, singolare,

"intervista condivisa e a più voci".

 

- Primi risultati -    

Inviato il 15/03/2024

da Tamara Alderighi

Q.

IL CORPO DANZANTE

come strumento di coscienza di sé nel mondo




Autrice

Eugenia Casini Ropa

Q.1

UN CORPO DAVVERO "VIVENTE"

Spunti per la riflessione

Inviato il 25/11/2021




Pensare che non abbiamo un corpo ma siamo un corpo che contiene in sé tutti gli elementi, fisici e spirituali, che costituiscono la nostra vita nella sua pienezza. Un corpo/essere inteso come inscindibile unità psicofisica che, non esistendo nella nostra lingua, un vocabolo adeguato per definirlo, chiamerò corpo “vivente”.

Pensare al corpo vivente come realtà ingenita che permette, attraverso un’esperienza vitale diretta, di entrare in contatto con il mondo. Come organismo   (continua)

AA.VV.

Partecipanti
all'intervista condivisa
e a più voci su:
"L'arte del movimento"

Q.2

UNA SINGOLARE INTERVISTA
CONDIVISA E A PIU' VOCI
su:

"L'arte del movimento"
come processo formativo per "vivere bene"

         L'intervista è stata il frutto di contributi individuali e di gruppo.

         In particolare:

-  Ideazione e coordinamento dell'indagine: Tamara Alderighi

-  Cinque maestri contemporanei: Robert Bozarth, Madeleine Braun,

   Alessandro Certini, Charlotte Zerbey, Franca Zagatti

-  Referente della Unità Tematica "Il corpo danzante": Eugenia Casini Ropa

 

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Inviato il 25/11/2021

da Tamara Alderighi




L'intervista condivisa e a più voci sul corpo danzante è nata su iniziativa di questa Unità Tematica, per approfondire il potenziale conoscitivo e formativo della danza come arte del movimento attraverso le voci di alcuni maestri contemporanei.

Si ritiene che offrire uno sguardo d'insieme sui loro insegnamenti, evidenziando fattori comuni e differenze che li caratterizzano, possa favorire l'individuazione di un percorso personale liberatorio a livello esistenziale, a partire dalle proprie specifiche caratteristiche psicofisiche.

 

Brevi note sui singoli percorsi professionali     (continua)

Autrice

Tamara Alderighi

Q.3

ORIGINI DELLA RICERCA
INTENZIONI E PERCORSO

Fonti ispiratrici e risultati attesi

Inviato il 29/03/2022




L'indagine su: L'arte del movimento, come processo formativo per "vivere bene", non è ancora conclusa, ma si è ritenuto opportuno rendere pubblici almeno i primi risultati ottenuti che già di per sé possono costituire un contributo significativo al dibattito.

Sono riportati di seguito alcuni concetti fondanti su cui si è basata la ricerca, ma il lavoro fatto merita spazi di descrizione più ampi, che saranno resi disponibili in seguito.

 

Per condividere lo stato attuale dell'indagine

è stato costruito questo quaderno.   (continua)

Autore

Robert Bozarth

Q.4

IL METODO FELDENKRAIS®

Facendo meno del possibile, l'impossibile...
... diventa possibile

Sintesi finale sull'insegnamento

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Inviato il 25/11/2021

 

Processi di autoformazione e conoscenza attivabili con la pratica del Metodo Feldenkrais®

 

ATTIVITA’ ESPLORATIVA

Esplorare l’immagine del sé (sensazione, sentimento, pensiero, organizzazione) in un percorso di acquisizione di Consapevolezza Attraverso il Movimento (C.A.M.) alternando variazioni che compongono una funzione a regolari momenti di riposo. Scoprire una nuova Integrazione Funzionale (I.F.) della propria persona. Percepire le differenze in una interconnessione costante tra il dentro e il fuori da sé.

 

PROCESSO FORMATIVO

Sperimentare che “il come si fa (intenzione e attenzione)” è strettamente collegato con l’immagine del sé e che questa viene trasformata attraverso un apprendimento organico, concentrandosi su comodità e semplicità, piuttosto che sul risultato.

 

FINALITA’ ATTESE NELLO SPECIFICO

Appropriarsi, con consapevolezza delle potenzialità del proprio repertorio di movimento, per rendere l’impossibile possibile, il possibile piacevole, il piacevole esteticamente gradevole.

 

FINALITA’ ATTESE A LIVELLO ESISTENZIALE

Imparare ad imparare, in un processo di auto-cambiamento permanente, verso il benessere individuale, caratterizzato da un rapporto sistemico, inscindibile, tra l’individuo e il mondo.

 

 

PAROLE CHIAVE

immagine del se'

consapevolezza attraverso il movimento

integrazione funzionale

apprendimento organico

rapporto sistemico, inscindibile tra individuo e mondo

 




                 VIDEO CORRELATO ALL'INSEGNAMENTO

                 Rolling - Feldenkrais with Baby Liv

 

P R O C E S S I  

D I   A U T O F O R M A Z I O N E   E  C O N O S C E N Z A

A T T I V A B I L I   C O N   L A   P R A T I C A   D E L   M E T O D O

  (continua)

Autrice

Madeleine Braun

Q.5

LIBERADANZA

Danzare la propria unicità.
Appagarsi della bellezza dell'umanita',
in un gruppo non giudicante

Sintesi finale sull'insegnamento

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Inviato il 25/11/2021

Processi di autoformazione e conoscenza attivabili con la pratica di liberaDanza

 

ATTIVITA’ ESPLORATIVA

Esplorare l’esperienza della globalità del corpo con curiosità, con la mente vigile di una percezione attenta alle sensazioni. Vivere lo stupore ripetuto della capacità espressiva innata di creare liberamente la propria danza. Osservare, insieme al gruppo, la molteplicità delle parole scelte per verbalizzare i diversi vissuti.

 

PROCESSO FORMATIVO

Sperimentare nel corpo danzante la libera espressione artistica, inattesa e a volte sconosciuta, del “essere umani”. Riconoscere l’unicità di ogni persona  che può emergere solo in un allenamento permanente ad una liberatoria assenza di giudizio, al di là di parametri predefiniti. Essenziale è la scelta della musica per attivare questi processi.

 

FINALITA’ ATTESE NELLO SPECIFICO

Potenziare la consapevolezza motoria ed espressiva di una danza libera, individuale o di gruppo, attraverso un ascolto accurato e competente, di sé e del contesto. Scoprire la bellezza dell’espressione autentica dell’energia vitale e delle intenzioni conscie e inconscie del corpo danzante.

 

FINALITA’ ATTESE A LIVELLO ESISTENZIALE

Praticare esperienze di umanità, a partire da sé. Aprire squarci di comprensione sull’essere umano. Assimilare la legittimità a vivere la propria unicità, qualunque essa sia, e il manifestarsi di elementi di possibili trasformazioni di sé e del proprio mondo.

 

 

PAROLE CHIAVE

unicita' di ogni persona

capacita' espressiva innata

musica come ponte

bellezza dell'espressione autentica

esperienze di umanita'

 




                 VIDEO CORRELATI ALL'INSEGNAMENTO

                 Risacca

                 Insieme ai nastri colorati

 

P R O C E S S I  

D I   A U T O F O R M A Z I O N E   E  C O N O S C E N Z A

A T T I V A B I L I   P R A T I C A N D O   L I B E R A D A N Z A

  (continua)

Autore

Alessandro Certini

Q.6

IMPROVVISAZIONE

Guardarsi dall'esterno. Improvvisazione...
... come scelta istantanea di movimento,
in bilico tra:
intenzione e ascolto (di sé e del con-te-sto)

Sintesi finale sull'insegnamento

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Inviato il 25/11/2021

Processi di autoformazione e conoscenza attivabili con la pratica dell'Improvvisazione

 

ATTIVITA’ ESPLORATIVA

Esplorare il mistero dell’imprevisto nel movimento con un pensiero aperto al subitaneo, a partire dalla percezione della propria fisicità e dal proprio immaginario, per andare oltre il gesto quotidiano ed il pensiero che lo sostiene. Integrare la materia del corpo alla materia del pensiero.

 

PROCESSO FORMATIVO

Imparare a dare forma ai movimenti aperti al cambiamento costante, in un processo creativo integrato, fatto di connessioni tra pensiero, corpo e corpi, tempo e spazio. Coltivare una duplice visione di sé, dall’interno e dall’esterno. Integrare l’immaginazione personale all’immaginazione collettiva.

 

FINALITA’ ATTESE NELLO SPECIFICO

Favorire la qualità del salto immaginativo della narrazione corporea nella danza, creando legami, interconnesioni, intrecci significanti, e facilitare la lettura del movimento, attraverso una pratica dell’ascolto della propria interiorità e del contesto (con-te-sto), in un agire condiviso orientato da decisioni di composizione estemporanea.

 

FINALITA’ ATTESE A LIVELLO ESISTENZIALE

Divenire autori/autrici del proprio movimento, attraverso una costante presenza mentale e decisioni consapevoli, senza avere aspettative precostituite o reazioni automatiche.

 

 

PAROLE CHIAVE

agire condiviso

percezione della propria fisicita'

pensiero aperto al subitaneo

processo creativo integrato

costante presenza.

 




                 VIDEO CORRELATI ALL'INSEGNAMENTO

                 Black Box. Progetti d’improvvisazione

                 Sentimento journey. Una rappresentazione ironica di danza,

                 voce e musica dal vivo.

 

P R O C E S S I  

D I   A U T O F O R M A Z I O N E   E  C O N O S C E N Z A

A T T I V A B I L I   P R A T I C A N D O   L' I M P R O V V I S A Z I O N E

  (continua)

Autrice

Charlotte Zerbey

Q.7

CONTACT IMPROVISATION

Un dialogo corporeo istantaneo
centrato sulla condivisione dell'immaginazione

Sintesi finale sull'insegnamento

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Inviato il 25/11/2021

 

Processi di autoformazione e conoscenza

attivabili con la pratica della Contact Improvvisation

 

ATTIVITA’ ESPLORATIVA

Esplorare il dialogo creativo istantaneo tra due o più persone danzanti nel guidare e seguire la dinamica del movimento, attraverso lo studio del dare e ricevere il peso del corpo e la sensibilità del contatto corporeo; processo decisionale informato dal sistema propriocettivo.

 

PROCESSO FORMATIVO

Praticare l’ascolto della forza di gravità in azione e degli equilibri attraverso lo studio del sostenere e rilasciare il peso, seguendo gli impulsi di un dialogo corporeo condiviso. Mettersi in gioco migliorando i tempi di reazione dei riflessi e il coordinamento tra arti e baricentro.

 

FINALITA’ ATTESE NELLO SPECIFICO

Sviluppare l’uso dei sensi, in primo luogo il tatto, per favorire l’attivazione di un processo creativo istantaneo, che usa il proprio corpo come strumento per attivare una molteplicità di relazioni, tra movimenti forme e qualità, innestando un percorso di emancipazione condivisa.

 

FINALITA’ ATTESE A LIVELLO ESISTENZIALE

Acquisire maggiore consapevolezza dei confini fra sé e l’altro, in una pratica dell’ascolto con tempi di risposta immediati. Rendere intimamente vitali il contatto e l’interazione con altre persone nella loro globalità.

 

 

PAROLE CHIAVE

percezione e propriocezione

ascolto dell'ambiente circostante

interazione condivisa (dare e ricevere il peso)

corpo emancipato

 




                VIDEO CORRELATI ALL'INSEGNAMENTO

                Sea rant. Declamare al mare

                Progetto Leonardo. Traguardare l'uomo.                                

 

P R O C E S S I  

D I   A U T O F O R M A Z I O N E   E  C O N O S C E N Z A

A T T I V A B I L I   P R A T I C A N D O  

C O N T A C T   I M P R O V I S A T I O N

  (continua)

Autrice

Franca Zagatti

Q.8

DANZA DI COMUNITA'

La danza possibile del corpo che sono

Sintesi finale sull'insegnamento

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Inviato il 25/11/2021

da Eugenia Casini Ropa

 

Processi di autoformazione e conoscenza

attivabili con la pratica della "Danza di comunità".

 

ATTIVITA’ ESPLORATIVA

Indagare, conoscere, praticare il movimento all’interno di cornici di lavoro facilitanti che sostengano e valorizzino la ricerca espressiva e la libertà creativa.

 

PROCESSO FORMATIVO

Riscoprire il piacere di muoversi. Conquistare una prospettiva di lavoro che permetta di scoprire la varietà dei processi combinatori del proprio repertorio gestuale e motorio e al contempo apra a una migliore consapevolezza di sé.

 

FINALITA’ ATTESE NELLO SPECIFICO

Comprendere che la danza è un processo di riorganizzazione, invenzione e personalizzazione del movimento secondo parametri spaziali, dinamici, ritmici ed emozionali che possono essere esplorati, affinati e condivisi - da e con - chiunque. Instaurare una dimensione di ri-creazione di sé (la danza possibile del corpo che sono) e scoprire sintoniche risonanze con il gruppo e le comunità.

 

FINALITA’ ATTESE A LIVELLO ESISTENZIALE

Conoscere, praticare e promuovere, il diritto personale all’espressione artistica. Un diritto da difendere e rivendicare, per tutti, come spazio-tempo di qualità per sé stessi e per la propria di vita. Risvegliare e ricostruire attorno all’esperienza condivisa dei corpi in movimento, il senso di appartenenza a luoghi, pensieri, visioni.

 

 

PAROLE CHIAVE

piacere di muoversi

consapevolezza

ricreazione di se’

liberta creativa

condivisione 

 




                 VIDEO CORRELATI ALL'INSEGNAMENTO

                 Introduzione alla danza di comunità

                 Foto commentate

 

P R O C E S S I  

D I   A U T O F O R M A Z I O N E   E  C O N O S C E N Z A

A T T I V A B I L I   P R A T I C A N D O  

D A N Z A   D I   C O M U N I T A'

  (continua)

AA.VV.

Partecipanti
all'intervista condivisa
e a più voci su:
"L'arte del movimento"

Q.9

SINTESI COMPARATA

Luoghi esplorabili e qualità formative attese

Una visione d'insieme dei processi di autoformazione e conoscenza attivabili con i singoli insegnamenti osservati con l'indagine su: "L'arte del movimento".

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Inviato il 25/11/2021

da Tamara Alderighi




(testo in corso di elaborazione)

 

Autrice

Eugenia Casini Ropa

PAROLE FONDANTI
ALL'ORIGINE DI UNA DANZA FORMATIVA
per ogni persona e per la comunità

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Inviato il 18/01/2024




Introduzione

 

Fin dai tempi più lontani, la danza ha sempre assolto per l'uomo una funzione comunicativa e celebrativa di gruppo. Le comunità tribali riponevano nella danza collettiva il patrimonio culturale - mitico, rituale, religioso, pedagogico, gestuale - della loro tradizione. Molte grandi civiltà antiche hanno poi continuato a usare la danza come manifestazione della memoria e della credenza comune e come segno di appartenenza a un popolo, una polis, un'etnia, una fede, in termini tanto cultuali quanto civili.   (continua)

Autore

Dominique Dupuy

LA SAGGEZZA DEL DANZATORE

La Sagesse du Danseur è stato pubblicato in Francia nel 2011 dall’editore Jean-Claude Béhar all’interno della Collana “Saggezza di un mestiere”. Trad. It. di E. Casini Ropa, Mimesis, Milano 2004.

"... e se la pratica di un mestiere fosse anche un percorso iniziatico, un cammino verso la conoscenza di sé e del mondo?"

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Inviato il 11/04/2025

da Eugenia Casini Ropa

La saggezza del danzatore è un libro prezioso e intimo che si legge tutto d’un fiato. È un libro di danza scritto da un danzatore che, di pagina in pagina, si apre a un pubblico trasversale, non solo di addetti ai lavori, ma di tutti coloro capaci di entrare nelle pieghe delle parole. Leggerlo è un’esperienza corporea prima che mentale. Scritto nel “fiore” della vecchiaia, commuove per la capacità di trattare con candore e profondità ogni argomento affrontato. I ricordi del bambino e le riflessioni dell’adulto si succedono uno dopo l’altro, senza sosta, con un soffio lungo e ritmato, con silenzi e accelerazioni, con veemenza e con delicatezza. Si è rapiti dalla lettura, perché l’autore stesso è rapito dalle esperienze vissute. Un’occasione non solo per conoscere umanamente Dominique Dupuy, il suo essere danzatore, ma anche per accogliere una visione più ampia della danza, la sua trasmissibilità e pedagogia. è possibile, attraverso queste pagine, immaginare Dupuy all’opera. Perché, come egli dice, “si danza per essere guardati”.




 

Estratto dal libro, capitolo 6, "Vieillisage".

       (in corso di inserimento)

Autrice

Eugenia Casini Ropa

DANZA E PEDAGOGIA
Fondamenti novecenteschi
e prospettive contemporanee

in AA.VV., La danza: realtà in movimento, Atti del Convegno omonimo, Venezia 11 ottobre 2003, Arteven, pp. 24-29.

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Inviato il 26/11/2021




Il titolo del mio intervento è molto impegnativo dato il breve tempo a mia disposizione, ma tenterò di dare qualche indicazione di carattere storico, teorico e sociologico su alcuni momenti e alcuni punti focali del pensiero e dell'evoluzione della prassi artistica della danza e delle sue potenzialità pedagogiche. Il tutto per cercare di comprendere come si sia potuto arrivare oggi alla proposta teorico-operativa che sottende a questo convegno - un'idea che anche solo alcuni decenni orsono sarebbe stata del tutto improponibile – e cioè pensare alla danza nella scuola come offerta formativa indifferenziata per tutti i bambini.

Per avviare il mio discorso devo necessariamente porre al centro della riflessione un elemento fondamentale, il corpo, insieme con le mutazioni che la sua concezione culturale ha subito durante il secolo scorso e che ci hanno condotto alla nostra visione di oggi.

  (continua)

Autrice

Eugenia Casini Ropa

"L'ARTE E' UN'ARMA": espressione ed utopia.
Videoregistrazione.

Introduzione di Eugenia Casini Ropa al 3° incontro di approfondimento tematico interno del Portale "si sma sapiens", giugno 2021.

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Inviato il 9/06/2022




Autrice

Eugenia Casini Ropa

IL CORPO RITROVATO
Danza e teatro
tra pedagogia, ginnastica e arte.

Saggio sulla cultura del corpo in Germania nel primo Novecento pubblicato in “Teatro e Storia”, n.3, ott. 1987

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Inviato il 13/03/2025

Rudolf Laban Rudolf Laban é stato il coreografo/ricercatore  che più ha influito sul pensiero e le pratiche di danza nell’ultimo secolo. Il suo studio dei principi di una “danza libera”  e la sua convinzione che ogni persona possa danzare, il suo approccio filosofico e scientifico alle leggi dello spazio, del tempo e dell’energia nel movimento, hanno posto basi essenziali non solo per l’arte della danza moderna e contemporanea, ma anche per l’uso della danza come strumento pedagogico e riabilitativo  in ambito sociale.  Questo saggio evidenzia il contesto culturale e sociale -  il fiorire di una variegata “cultura del corpo” in Germania nei primi decenni del secolo scorso - nel quale si inserisce inizialmente la fondamentale opera magistrale di Laban.

 

PER APPROFONDIRE. R: Laban, L’arte del movimento, Ephemeria, Macerata 1999; R. Laban, La danza moderna educativa, Ephemeria, Macerata 2009; J. Newlove, J. Dalby, Laban per tutti, Dino Audino, Roma 2008. V. Maletic, Rudolf Laban. Lo sviluppo del suo pensiero in movimento, Dino Audino, Roma 2023.

 

 




Autrice

Eugenia Casini Ropa

ISADORA OGGI: PERCHE'? 1998

Articolo, 1998

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Inviato il 28/06/2024




Ci sono figure intorno a cui si addensa un alone mitico e leggendario tenace, che ne costituisce in gran parte il fascino, ma spesso impedisce di distinguerne con chiarezza la realtà e la portata storica. Isadora Duncan è certamente una di queste. La  trasgressività e la tragicità della sua vita, i suoi piedi nudi e le tuniche alla greca sono stati e sono assai più familiari all'immaginario collettivo degli stessi cultori della danza che non i suoi principi tecnici e coreografici. Lei stessa ha ampiamente contribuito alla superfetazione mitica della propria immagine   (continua)

Autrice

Eugenia Casini Ropa

Prefazione a LA MIA VITA.
Autobiografia di una grande pioniera
della danza moderna: Isadora Duncan

da La mia vita, Isadora Duncan , prefazione di Eugenia Casini Ropa,  Dino Audino Editore, Roma 2003.

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Inviato il 9/06/2022




Isadora Duncan, nata il 26 maggio 1877 a San Francisco e morta tragicamente il 14 settembre 1927 a Nizza, ha percorso i cinquant'anni della sua esistenza in una sfida costante e veemente agli usi e alle aspettative della società dei suoi giorni, aprendo e imprimendo un solco sovvertitore tanto nel terreno delle convenzioni sociali quanto di quelle artistiche.

Benché, o forse proprio perché, sostanzialmente autodidatta nella danza e nelle modalità comportamentali, dopo aver mosso i primi passi in America ed essersi trasferita in Europa nel 1900, la Duncan riuscì, infatti, ad influenzare il mondo   (continua)

Autrice

Isadora Duncan

LA GRANDE SORGENTE

da Lettere dalla danza, La casa Usher, Firenze-Milano 1980.

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Inviato il 3/07/2022

da Eugenia Casini Ropa




C’è stato un tempo in cui riempivo di note e osservazioni quaderni su quaderni, un tempo in cui ardevo dall’entusiasmo apostolico per la mia arte e mi abbandonavo completamente a convinzioni profonde e a un ingenuo coraggio. A quel tempo volevo completamente rifare l’esistenza umana, fin nei suoi più piccoli particolari del costume, della morale e del modo di vivere. Ma questo accadeva dieci anni fa. Da allora ho avuto il tempo di scoprire la vanità di quelle nobili ambizioni e ora sono soddisfatta delle gioie del mio lavoro e preoccupata solo della mia arte.

Per   (continua)

Autrice

Isadora Duncan

IMPRESSIONI DI ISADORA

sulla fondazione e gli inizi della scuola per bambini del popolo, 

fondata in Russia nel 1921.

Lettera dell'autrice scritta in francese senza destinatario, data non precisata (metà anni Venti del novecento).

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Inviato il 28/04/2022

da Eugenia Casini Ropa




Mi chiedete di raccontarvi le mie impressioni sulla Russia Sovietica.

Capirete subito che non tutte le persone che vivono in Russia vedono nello stesso modo gli avvenimenti che vi si stanno verifìcando.

I Comunisti dichiarati, coloro che sono al punto estremo di voler vedere per tutti le stesse possibilità e la stessa felicità, vedono realmente la porta aperta per i lavoratori del futuro; la borghesia invece, che è sempre vissuta in una egoistica sicurezza e nella comodità, può e vuole soltanto vedere   (continua)

Autrice

Francesca Camponero

RUDOLF LABAN
E LA SUA FILOSOFIA SULLA DANZA

Articolo pubblicato sulla rivista online “Informadanza”, 4 aprile 2020.

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Inviato il 13/03/2025

da Eugenia Casini Ropa

il nome di Rudolf Laban segna l’inizio di una nuova era nella storia della danza. Teorico e creatore, poeta e scienziato, studioso e artista, Laban imposta il suo lavoro coreografico che non potrà mai essere dissociato dalla sua attività sistematica di elaborazione concettuale del movimento. Laban mira essenzialmente a una spiegazione del movimento in termini razionali; ma affronta questa problematica da poeta, da coreografo attivo e operante, ponendosi, di volta in volta, di fronte a interrogativi e a risposte che trovino anche una realizzazione sul piano pratico. Laban giunge a definire la significatività del gesto mediante la classificazione dei movimenti in centrifughi (dal centro verso la periferia, gli arti) e centripeti (dagli arti verso il centro, il tronco), distinguibili attraverso quattro condizioni che li rendono manifesti: l’uso di una particolare zona del corpo, la zona che si muove; la direzione del movimento del corpo nello spazio; il ritmo di sviluppo della sequenza motoria e il tempo in cui viene eseguita; la posizione degli accenti e l’organizzazione delle frasi. Grazie a Laban, la nuova danza del Novecento costruisce la propria teoria, dando fondamento sistematico alla pretesa di riflettere il senso stesso del vivere pratico e interiore. La danza è trasfigurazione del movimento, che nel suo realizzarsi conserva il senso pieno di quella concretezza che ne costituisce la fonte.

 

PER APPROFONDIRE. R: Laban, L’arte del movimento, Ephemeria, Macerata 1999; R. Laban, La danza moderna educativa, Ephemeria, Macerata 2009; J. Newlove, J. Dalby, Laban per tutti, Dino Audino, Roma 2008. V. Maletic, Rudolf Laban. Lo sviluppo del suo pensiero in movimento, Dino Audino, Roma 2023.

 

 




Autrice

Eugenia Casini Ropa

OGNI UOMO E' UN DANZATORE:
la visione antropologica di Rudolf Laban

Breve articolo inedito che introduce il pensiero antropologico del movimento in R. Laban, 2019.

 

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Inviato il 13/03/2025

Rudolf Laban é stato il coreografo/ricercatore  che più ha influito sul pensiero e le pratiche di danza nell’ultimo secolo. Il suo studio dei principi di una “danza libera”  e la sua convinzione che ogni persona possa danzare, il suo approccio filosofico e scientifico alle leggi dello spazio, del tempo e dell’energia nel movimento, hanno posto basi essenziali non solo per l’arte della danza moderna e contemporanea, ma anche per l’uso della danza come strumento pedagogico e riabilitativo  in ambito sociale. L’articolo propone la nascita del suo pensiero su corpo, persona e comunità  nei prime decenni del suo studio sul movimento e la danza.

 

PER APPROFONDIRE. R: Laban, L’arte del movimento, Ephemeria, Macerata 1999; R. Laban, La danza moderna educativa, Ephemeria, Macerata 2009; J. Newlove, J. Dalby, Laban per tutti, Dino Audino, Roma 2008. V. Maletic, Rudolf Laban. Lo sviluppo del suo pensiero in movimento, Dino Audino, Roma 2023.

 




Rudolf (von) Laban (1879-1958), artista visivo, danzatore e coreografo, è stato probabilmente il maggior teorico e ricercatore del XX secolo nell’ambito della danza e del movimento. La sua ricerca si è principalmente incentrata sull’analisi e la sperimentazione scientifica e artistica dei fattori fisici che intervengono nel movimento e degli impulsi interiori che lo motivano e che in esso si manifestano. I suoi studi non hanno soltanto largamente influenzato la nascita e l’evolversi della danza moderna e contemporanea, ma, con il loro orientamento antropologico e sociale, hanno permesso   (continua)

Autrice

Eugenia Casini Ropa

Prefazione all’edizione italiana de:
L’ARTE DEL MOVIMENTO
di Rudolf Laban

da Rudolf Laban, L’arte del movimento, Edizione curata da E. Casini Ropa e S. Salvagno,  Ephemeria Editrice, Macerata 1999.

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Inviato il 9/06/2022




 

Rudolf Laban non è stato il primo né il solo a vedere nell’azione teatrale e nella danza un’“intensificazione della vita” di ogni giorno, un modo di vivere la propria presenza nel mondo con un’acuita consapevolezza di sé e dei processi vitali che regolano l’esistenza umana. Ma è stato uno dei primi e dei pochi artisti ricercatori - e fuor di dubbio il primo e forse il solo del campo specifico della danza - che, nel porre il movimento al centro della riflessione sull’arte del teatro, si sia spinto tanto a fondo nell’analisi   (continua)

Autrice

Pina Bausch

"DANZA, DANZA,
ALTRIMENTI SIAMO PERDUTI"

Discorso di Pina Bausch per la laurea ad honorem
conferitale dall’Università di Bologna

“Dance, dance, otherwise we are lost”

pubblicato su Art’O # 4, gennaio 2000

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Inviato il 28/06/2024

da Eugenia Casini Ropa




Signore e signori, vorrei cominciare con una storia.

 

Una volta, in Grecia, sono andata a visitare alcune famiglie di zingari. Ci siamo seduti insieme e abbiamo parlato; ad un certo punto tutti hanno cominciato a ballare ed io dovevo partecipare. Avevo una gran paura e la sensazione di non essere in grado. Allora è venuta da me una ragazzina, forse sui dodici anni, e mi ha pregato ripetutamente di danzare assieme a loro. Diceva: “Dance, dance, otherwise we are lost.” Balla, balla, altrimenti siamo perduti.   (continua)

Autrice

Franca Zagatti

LE PAROLE PER DIRSI: verso un lessico condiviso della danza di comunità.

da "Danza e ricerca". Laboratorio di studi, scritture, visioni, rivista online, dic. 2018.

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Inviato il 9/06/2022

da Eugenia Casini Ropa




Ho subito accolto con curiosità e interesse la proposta ricevuta dal comitato scientifico di «Danza e ricerca. Laboratorio di studi, scritture, visioni» di avviare alcune riflessioni attorno alle parole più frequentemente utilizzate all’interno delle varie esperienze di danza di comunità in territorio italiano. (Vai al testo completo)

Autrice

Franca Zagatti

MUOVERSI PER DISLOCAMENTO:
il corpo e i saperi danzanti.

da "Danza e ricerca". Laboratorio di studi, scritture, visioni, rivista online, dic. 2015.

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Inviato il 9/06/2022

da Eugenia Casini Ropa




Premessa (novembre 2015)

 

Nel dicembre 2013, l’Associazione Nazionale DES – Danza Educazione Società, ha promosso e organizzato a Bologna un convegno dal titolo "La saggezza dell’insicurezza. Danza, esistenza, resistenza". Il flyer di presentazione del convegno apriva con una frase di Ida Rolf1: «Le poche persone che possono costruire un corpo sono quelle che hanno un senso di sicurezza nell’insicurezza. (Vai al testo completo)

Autrice

Eugenia Casini Ropa

LA DANZA E' ARTE (e anche politica), videointervista a: Eugenia Casini Ropa

dal sito perypezye  <https://www.youtube.com/c/perypezye>

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Inviato il 9/06/2022




Intervista a Eugenia Casini Ropa, critica, studiosa e storica della danza.

Nel 1988 scrive "La danza e l'agitprop", che ha deciso di ripubblicare in formato digitale nel 2013.

Si parla di danza e del rapporto tra danza, digitale e sfera etico-politica.

 

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Autrice

Eugenia Casini Ropa

VERSO UNA DANZA PARTECIPATA
videointervista
a Eugenia Casini Ropa e Alessandro Pontremoli

da PerCorpi Visionari - Percorsi sconfinanti tra danza e performance contemporanea

<https://www.youtube.com/channel/UCnCB-oh9-zpydK2FcAHqlOg>

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Inviato il 9/06/2022




L'intervista è stata registrata nel 2013 in occasione del Laban Event tenutosi a Monte Verità (Ascona, Svizzera), manifestazione che riunisce ogni anno studiosi e artisti legati alle teorie e alla prassi labaniana.

 

VAI ALL'INTERVISTA

Autrice

Eugenia Casini Ropa

DANZA URBANA

o della resilienza dello spirito della danza

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Inviato il 2/04/2019




in AA.VV., Movimenti urbani. La danza nei luoghi del quotidiano in Italia, a cura di M. Carosi, E & S, Roma 2011, pp. 99-106.

 

Si vede, ormai da anni, la danza contemporanea uscire dalle sale teatrali e dai loro rassicuranti rituali di comunicazione, per insinuarsi o irrompere negli spazi della vita quotidiana delle città e dei suoi abitanti, visitando senza invito i luoghi e le architetture proprie di altri rituali civili o culturali: i luoghi delle partenze e degli arrivi, del vendere e del comprare, del riposo e del lavoro, della contemplazione estetica o della memoria storica, persino   (continua)

Autrice

Eugenia Casini Ropa

L’ARTE DEL MOVIMENTO
tra liberazione e meccanizzazione del corpo.
Germania Russia primo novecento.

Intervento al Convegno: “Teatro Russo: Literatura e Espetáculo”, USP-Università di San Paolo (Brasile), Dipartimento di lingue orientali – FFLCH/USP, 17/18 novembre 2008.

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Inviato il 27/03/2019




Negli anni tra Otto e Novecento spira in Europa un potente vento di rinnovamento nelle idee e nei modi di vita. In particolare il corpo si colloca al centro d’innumerevoli riflessioni, concezioni e sperimentazioni di ambito diverso: scientifico, filosofico, pedagogico e artístico. L’anatomia e la fisiologia ne rivelano il funzionamento organico; la psicologia, la psichiatria e la psicanalisi svelano i misteri della psiche e del suo intimo rapporto con le manifestazioni corporee; la filosofia, e Nietzsche in particolare, consegnano all’essere umano e al suo corpo/mente funzioni che fino ad allora si identificavano nella trascendenza; il dualismo cartesiano tra res cogitans e res extensa viene contestato dopo secoli e soppiantato dalla visione di un uomo olistico, globale, le cui proprietà fisiche, intellettive e morali sono strettamente connesse e indivisibili e si rivelano attraverso il corpo.

 

Gli artisti – termometri sensibili e anticipatori del nuovo – e in particolare quelli teatrali - attori, danzatori, registi/pedagoghi - sono tra i primi a sperimentare un diverso rapporto tra impulso interiore e azione, tra emozione ed espressione.

  (continua)

Autrice

Eugenia Casini Ropa

INTRECCI DI RAMI E RADICI
la danza europea
sul composito terreno dell'intercultura

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Inviato il 2/04/2019




Pubblicato in lingua portoghese come: Entrelaços de ramos e raìzes: a dança europeia no terreno composto da intercultura, in AA.VV., Poéticas teatrais: territorios de passagem, FAPESC/Design Editora, Florianopolis (Brasil), 2008, pp. 11-24.

 

Non appena letto il titolo del seminario a cui ero chiamata a partecipare, "Intercultura e Poéticas Teatrais: oriente, ocidente, transfigurações", mi è sorta una serie di problemi di interpretazione, semantici e concettuali. Se di primo acchito la mente è corsa alla consueta, radicata e sbrigativa   (continua)

Autrice

Eugenia Casini Ropa

I GEROGLIFICI DEL CORPO

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Inviato il 14/03/2019




da “Globalità dei linguaggi”, III, n.1, marzo 2007

 

La danza è l’arte del corpo, dove il corpo è il soggetto-oggetto globale di ciò che avviene, e la moltitudine dei suoi segni è consapevolmente organizzata in discorso poetico, metaforico e simbolico, al servizio di un’idea artistica creativa. Negli studi si parla oggi abitualmente del corpo come del luogo in cui più intimamente natura e cultura si incontrano e si fondono; la danza è un osservatorio interessante per osservare i modi di questa fusione.   (continua)

Autrice

Eugenia Casini Ropa

DI CORPO E DI DANZA

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Inviato il 14/03/2019




da Conferenza 22/11/2002, Milano Bicocca, Scienze della formazione.

 

Il mio intervento intende gettare uno sguardo sul mutamento della concezione del corpo che si è realizzato nel novecento. Perché il corpo, così come lo si intende normalmente all’interno di una cultura, una civiltà o una determinata società, è in realtà la raffigurazione di un concetto, ossia del modo di concepire ciò che il corpo è o deve essere, secondo i principi che quella stessa cultura    o quella stessa civiltà si dà in una certa epoca della sua storia.   (continua)

Autrice

Eugenia Casini Ropa

I SENSI DELLA DANZA

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Inviato il 14/03/2019




da AA.VV., Sinestesia, Arti, Terapia, CLUEB, Bologna 1999.

 

Credo che la danza sia veramente da considerarsi l’arte umana sinestesica per eccellenza. La danza ha evidentemente come unico medium l’essere umano col proprio corpo-mente attivo nella sua totalità: non c’è alcun altro strumento che intervenga tra l’uomo stesso e il suo prodotto artistico. C’è solo lui, col suo corpo, col suo movimento, e nient’altro. Quindi, ogni stimolo,  ogni percezione, ogni sensazione che proviene dal contatto con il mondo intorno a lui si traduce necessariamente,   (continua)

PARTECIPANTI

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Eugenia Casini Ropa

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BIBLIOGRAFIA


SITI INTEGRATIVI
INTERNI AL PORTALE


SITI CONSIGLIATI
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ASSOCIAZIONI E CENTRI DI RICERCA

DES: Associazione Nazionale Danza Educazione Società

https://www.desonline.it

APIDSARABANDA: Danzamovimentoterapia

https://www.sarabanda-associazione.it

ART THERAPY ITALIANA

http://www.arttherapyit.org/2009/

CHORONDE Progetto Educativo

http://www.choronde.it

DANCEABILITY Ass. A ruota libera

http://www.danceability.it

MoviMenti Studio

https://movimentistudio.it

APID: Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia

http://www.apid.it

PORTALI E SITI INFORMATIVI

PERIODICI

Danza e Ricerca. Laboratorio di studi, scritture, visioni. Annuale online

https://danzaericerca.unibo.it

Teatri delle diversità, trimestrale, Ed.Nuove Catarsi

https://www.teatridellediversita.it

Animated – the community dance magazine, trimestrale

https://www.communitydance.org