Funzione non realizzata
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UNITÀ TEMATICA N. 1
IL CORPO DANZANTE

come strumento di coscienza di sé nel mondo

Autore

Robert Bozarth

Q.4

IL METODO FELDENKRAIS®

Facendo meno del possibile, l'impossibile...
... diventa possibile

Sintesi finale sull'insegnamento

 

Inviato il 25/11/2021

 

Processi di autoformazione e conoscenza attivabili con la pratica del Metodo Feldenkrais®

 

ATTIVITA’ ESPLORATIVA

Esplorare l’immagine del sé (sensazione, sentimento, pensiero, organizzazione) in un percorso di acquisizione di Consapevolezza Attraverso il Movimento (C.A.M.) alternando variazioni che compongono una funzione a regolari momenti di riposo. Scoprire una nuova Integrazione Funzionale (I.F.) della propria persona. Percepire le differenze in una interconnessione costante tra il dentro e il fuori da sé.

 

PROCESSO FORMATIVO

Sperimentare che “il come si fa (intenzione e attenzione)” è strettamente collegato con l’immagine del sé e che questa viene trasformata attraverso un apprendimento organico, concentrandosi su comodità e semplicità, piuttosto che sul risultato.

 

FINALITA’ ATTESE NELLO SPECIFICO

Appropriarsi, con consapevolezza delle potenzialità del proprio repertorio di movimento, per rendere l’impossibile possibile, il possibile piacevole, il piacevole esteticamente gradevole.

 

FINALITA’ ATTESE A LIVELLO ESISTENZIALE

Imparare ad imparare, in un processo di auto-cambiamento permanente, verso il benessere individuale, caratterizzato da un rapporto sistemico, inscindibile, tra l’individuo e il mondo.

 

 

PAROLE CHIAVE

immagine del se'

consapevolezza attraverso il movimento

integrazione funzionale

apprendimento organico

rapporto sistemico, inscindibile tra individuo e mondo

 




                 VIDEO CORRELATO ALL'INSEGNAMENTO

                 Rolling - Feldenkrais with Baby Liv

 

P R O C E S S I  

D I   A U T O F O R M A Z I O N E   E  C O N O S C E N Z A

A T T I V A B I L I   C O N   L A   P R A T I C A   D E L   M E T O D O

 

 

A T T I V I T A’   E S P L O R A T I V A

Esplorare l’immagine del sé (sensazione, sentimento, pensiero, organizzazione) in un percorso di acquisizione di Consapevolezza Attraverso il Movimento (C.A.M.®) alternando variazioni che compongono una funzione a regolari momenti di riposo. Scoprire una nuova Integrazione Funzionale (I.F.®) della propria persona. Percepire le differenze in una interconnessione costante tra il dentro e il fuori da sé.

 

Presupposti del metodo e modalita’ dell’insegnamento

Il presupposto del MF® è che la persona sia un’unità complessa costituita da un insieme (corpo, mente, pensiero ed emozioni) che interagisce costantemente con l’ambiente esterno per formare l’esperienza della vita, e quindi migliorando anche solo uno degli elementi costitutivi, si può innescare un miglioramento significativo in tutto l’insieme. E poiché il movimento rappresenta una costante, presente in tutte le manifestazioni vitali dell’uomo (siano esse emozionali, intellettuali o sensoriali), partendo dalla consapevolezza dei propri processi motori la persona affina l’immagine di sé, immagine sulla cui base agisce nella propria esistenza, che porta quindi non solo ad un maggior benessere fisico ma getta le basi di un cambiamento profondo e duraturo.

Il Metodo Feldenkrais® viene insegnato e quindi praticato in due modalità parallele e complementari: quella di gruppo denominata Consapevolezza Attraverso il Movimento® oppure Conoscersi Attraverso il Movimento® (CAM®) e quella individuale chiamata Integrazione Funzionale® (IF®). Il Metodo Feldenkrais® può essere insegnato esclusivamente da professionisti diplomati dopo un lungo e rigoroso percorso formativo.

 

CAM®. Consapevolezza attraverso il movimento®. Nel lavoro di gruppo l’insegnante guida quasi esclusivamente attraverso la voce, fornendo indicazioni che orientano gli allievi verso un’osservazione accurata del corpo in movimento e propone variazioni che suggeriscono nuove possibilità e disinnescano gli schemi abituali.

Rispettando le modalità e i ritmi di ogni partecipante, la voce dell’insegnante accompagna il gruppo verso un ascolto intimo ed un’esplorazione di sé molto approfondita, alla ricerca di quei cambiamenti che si producono durante il processo.

Poiché il movimento è presente nei processi che coinvolgono percezione, pensiero, ed immaginazione, durante la lezione di CAM® la persona è interamente coinvolta. Le sequenze proposte dall’insegnante guidano di volta in volta all’esplorazione di articolazioni, muscoli, respirazione, le relazioni tra le diverse parti del corpo e spesso ripercorrono le tappe dello sviluppo motorio dell’essere umano. Le lezioni di CAM® portano la persona ad arricchire il proprio repertorio motorio, a ridurre il dispendio di energie e a migliorare l’efficacia delle proprie azioni.

 

IF®. Integrazione funzionale®.

Nel lavoro individuale di Integrazione Funzionale, che si propone gli stessi obiettivi di quello di CAM, l’insegnante incontra la persona in un contesto in cui le parole sono meno importanti. L’insegnante tocca e muove la persona in maniera rispettosa e non invasiva, per portarla con gentilezza a diventare consapevole dei propri processi motori, per accompagnarla a scoprire alternative e nuove possibilità e per aiutarla ad integrare, tramite il movimento, le sue differenti sfere (corporee, emotive e mentali) in un tutto unico, armonico e funzionale.

Nella lezione di Integrazione Funzionale®, attraverso il tocco si stabilisce un contatto diretto tra il sistema nervoso dell’allievo e quello dell’insegnante, i quali, dialogando attraverso il movimento, generano un contesto di apprendimento e di possibile cambiamento.

La lezione di Integrazione Funzionale® avviene con l’ausilio di un lettino e di altri strumenti (cuscini, rulli, coperte, ecc.), che rendono più confortevole la situazione dell’allievo, il quale è comodamente vestito e può scegliere la posizione in cui preferisce lavorare.

 

 

P R O C E S S O   F O R M A T I V O

Sperimentare che “il come si fa (intenzione e attenzione)” è strettamente collegato con l’immagine del sé e che questa viene trasformata attraverso un apprendimento organico, concentrandosi su comodità e semplicità, piuttosto che sul risultato, che permette alla scatola nera del sistema nervoso di rielaborare il movimento, ora liberato, per quanto le condizioni lo permettono, dagli schemi abituali.

 

Per Moshe Feldenkrais la caratteristica più importante dell’essere umano è la sua capacità di apprendere. Diversamente dagli altri animali, tutto quello che un essere umano incorpora ed esprime nel suo comportamento, lo ha imparato. Feldenkrais è stato uno dei primi durante il periodo prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale a riconoscere che il cervello umano potrebbe continuare a apprendere, che vuol dire riorganizzarsi e trasformarsi, per tutto l’arco della vita. Questa caratteristica, ormai riconosciuta e chiamata plasticità, è stata la forza motivante di tutta la sua carriera; quello che interessava a Feldenkrais era la capacità dell’essere umano di liberarsi dagli schemi abitudinari attraverso una esperienza consapevole e diretta di movimenti funzionali.

Per fare questo, bisogna però creare le condizioni adatte per l’apprendimento.

 

La sorpresa come fattore scatenante per l’apprendimento

Molti ricercatori lavorano sul presupposto che il sistema nervoso funziona principalmente proiettando a sé stesso una previsione di come saranno i risultati sensoriale delle nostre azioni.

Le teorie delle previsioni coprono una vasta gamma di “colore” diverso: partendo dalla teoria di inferenza di Helmholz, alla fine dell’800, fino alla convinzione che la nostra percezione è una proiezione virtuale, sostenuta dalle teorie di Karl Friston di “prediction error” e da altre proposte contemporanee, senza trascurare la visone millenaria Buddhista.

Se non c’è nessuna contraddizione tra il proiettato e il risultato sensoriale del movimento, il fatto non suscita nessun interesse per il sistema nervoso e si continua il movimento senza necessità di cambiare niente. È solo se accade qualcosa di inaspettato e quindi incongruo con l’aspettativa, che il sistema nervoso deve fare un aggiustamento, che potrebbe essere anche un aggiustamento molto semplice, come girare un po’ la testa per avere una vista migliore o fermare un’attività in corso o smettere di usare una parola vedendo una certa reazione. Possono essere movimenti e cambiamenti sia coscienti che solo inconsci.

Sono questi momenti di sorpresa che richiedono al sistema nervoso di cambiare strategia, in modo dinamico o anche statico.

 

Le tecniche di consapevolezza, cercano di creare delle condizioni dove le proiezioni future delle conseguenze dei nostri movimento siano meno ferree, più rilassate.  

Si crea uno spazio dove prima di tutto la sorpresa sia gradita perché rivela una semplice differenza dall’abituale. Questa differenza ha anche un valore in sé, ma quando i movimenti sono vissuti consapevolmente, la consapevolezza diviene una porta che apre alle preferenze del sistema nervoso; il valore per il sistema diventa maggiore e la sorpresa si trasforma in apprendimento.

 

Cosa succede nella lezione MF®?

Nel MF® si cerca, prima di tutto, di stabilire uno stato dove gli allievi sono tranquilli e comodi, senza dover “performare”. Per la maggior parte del tempo sono sdraiati al suolo. Non c’è giudizio, non c’è giusto o sbagliato, buono o cattivo. È veramente una situazione non pericolosa, non competitiva. Non si utilizza musica, nessun effetto speciale. Non ci sono degli obiettivi o livelli da raggiungere. I partecipanti sono guidati in un processo che li incoraggia ad abbandonare sia le idee prefissate su come le variazioni del movimento dovrebbero essere eseguite, che qualsiasi atteggiamento rispetto all'esito presupposto del movimento stesso.

 

Nonostante tutto questo, quello che succede è sorprendente.

C’è l’apprendimento.

C’è il cambiamento.

C’è una profonda esperienza individuale.

 

È questa specifica atmosfera del non dover fare che permette, alle informazioni sensoriali, durante l’esplorazione dei movimenti funzionali, di essere messe in primo piano facendo scoprire delle novità sorprendenti; a sua volta sfida il cervello a riorganizzare le sue normali tendenze di previsione con una conseguente apertura del partecipante ad una più ampia potenzialità nel suo modo di essere e agire.

 

Emerge, in particolare, una percezione di totalità e di benessere, in cui le differenti sensazioni e le loro sfumature vengono evocate dalle variazioni e dalla specifica lezione del giorno.

 

 

F I N A L I T A’   S P E C I F I C H E

Appropriarsi, con consapevolezza delle potenzialità del proprio repertorio di movimento, per rendere l’impossibile possibile, il possibile piacevole, il piacevole esteticamente gradevole.

 

Tre capisaldi del Metodo: la consapevolezza, il movimento funzionale e le condizioni adatte per l’apprendimento

 

Guardiamo questi concetti più da vicino.

 

- Come la consapevolezza contribuisca esattamente ai cambiamenti è un mistero ma è una chiave di volta nella ricerca umana millenaria ed in tutti i campi di attività umana dove si cerca una maggiore eccellenza. La consapevolezza sembra funzionare quasi come un filtro di preferenza: fa passare le modalità apprezzate e preferite a livelli di fissazione nella memoria e nella arena del possibile, ma come ogni buon filtro lascia anche fuori il non preferito.

 

- Il movimento funzionale è forse la caratteristica più singolare e innovativa di Feldenkrais. Feldenkrais considerava qualsiasi movimento come una espressione di tutta la persona e i movimenti che tipicamente le persone compiono come una espressione dell’apprendimento organico della persona; movimenti che possono essere più o meno rispettosi della natura strutturale dello scheletro, dell’apparato motorio e del rapporto con l’ambiente. Cerco di spiegarmi in un altro modo: conosco un insegnante che chiama il MF “marxismo somatico”. Vuol dire che nel Metodo ogni movimento richiede un coinvolgimento di tutto l’organismo e ogni sua parte collabora secondo le sue possibilità. In altre parole, cè una suddivisione del “lavoro di movimento" che dovrebbe essere rispettato, perché il sistema “essere umano” è fatto così. Troppo spesso i nostri malanni si manifestano perché una parte sta facendo troppo o troppo poco lavoro. Considerando i movimenti dalla prospettiva delle funzioni, le lezioni vanno nella direzione di “armonizzare” le varie parti che compongono una funzione, creando una espressione totale più efficiente e meno idiosincratica.

 

- Il terzo elemento sono le condizioni adatte per l’apprendimento. Faccio solo un breve accenno perché da una parte sono molto intuitive e dall’altra sono condivise da diverse discipline. Ci sono delle condizioni esterne ed interne. Tra quelle esterne si può nominare un ambiente comodo, tranquillo e sicuro dove non viene percepita una pressione ad ottenere dei risultati precisi né ci si sente giudicati o messi in competizione. Quelle interne sono altrettanto importanti perché sono quelle con cui il praticante guida la sua propria attenzione. Nomino solo quello che è forse il più importante di questi, cioè la rinuncia al desiderio di ottenere un risultato; è la più importante perchè il desiderio di ottenere un risultato è molto presente nella maggior parte delle persone ed è spesso difficile anche riconoscerlo per quello che è; ma è importante anche perché è in contrapposizione diretta con la consapevolezza. Sembra quasi una legge del fare umano che non sia possibile contemporaneamente fare al limite delle proprie forze o essere consapevoli di come si fa.

 

 

F I N A L I T A’   E S I S T E N Z I A L I

Imparare ad imparare, in un processo di auto-cambiamento permanente, verso il benessere individuale, caratterizzato da un rapporto sistemico, inscindibile, tra l’individuo e il mondo.

 

Il Metodo Feldenkrais® è un approccio innovativo alla comprensione, apprendimento e cambiamento umano.

 

E’ riconosciuto per le sue notevoli capacità di migliorare la postura, la flessibilità e la coordinazione e può essere utilizzato da tutti coloro che manifestano movimenti limitati, tensioni croniche e dolore o semplicemente vogliono vivere e muoversi in modo più soddisfacente.

 

E’ un sistema globale che utilizza il movimento come strumento per lo sviluppo della consapevolezza del sé all’interno di un processo di auto-miglioramento.

Attraverso la consapevolezza del corpo in movimento e lo sviluppo della propriocezione, la persona affina e cambia l’immagine di sé, immagine sulla cui base agisce nella propria esistenza, gettando le basi di un cambiamento profondo e duraturo.

 

Stimolando e riorganizzando il sistema nervoso per mezzo del movimento, porta non solo ad un maggior benessere fisico, ma contribuisce positivamente al cambiamento di tutti i processi vitali della persona, rendendola artefice del proprio benessere globale.