Funzione non realizzata
Funzione non realizzata
SINGOLA UNITÀ TEMATICA
AREA TEMATICA
DIRITTO E DIRITTI
AMBITO INDIVIDUATO
L'HABITAT DELL'UMANITA'
UNITÀ TEMATICA N. 11
LA CITTà
NEL TEMPO E NELLO SPAZIO

FONDAMENTI
DELLA UNITÀ TEMATICA

Torna agli articoli


ASSOCIAZIONI E CENTRI DI RICERCA

Nessun collegamento al Tema

Torna agli articoli


PORTALI E SITI INFORMATIVI

Nessun collegamento al Tema

Torna agli articoli


PERIODICI

Nessun collegamento al Tema

Torna all'articolo



Autrice

spazia

LA CARTA DEL CIELO DI SPAZIA

Ricerche e proposte al femminile per la città

Documento propositivo elaborato dall'Associazione spazia nel 1992, all'inizio della sua attività, interrotta ben presto per gravi fattori contingenti.

sommarioscarica PDF

Inviato il 31/05/2021

da Tamara Alderighi

. Il pianeta urbano

Crisi dei modelli di sviluppo tradizionali, nuove tensioni ed energie per la crescita della qualità della vita nelle città.

 

. La seconda metà del cielo

Specificità femminile per una città per tutti.

 

. L’associazione spazia

Proposte al femminile per la città.

 

. Le aree d’intervento

Ricerche, progetti e strumenti per una rinnovata cultura della qualità urbana

 

. L’Osservatorio sulla città

Esplorare la città per cercare, elaborare, proporre, verificare efficaci soluzioni d’intervento.

 




 

Si è costituita, a Firenze, l’associazione spazia.

Ne fanno parte donne che operano nella Lega delle Cooperative e Mutue, nelle Assemblee Elettive, in Strutture Universitarie, nelle libere professioni. (*)

Donne che hanno in comune la convinzione che il particolare punto di vista femminile sia essenziale, per ottenere qualità di vita globalmente sostenibili e vantaggiose. Donne che condividono l’esigenza di approfondire, attraverso azioni positive e mirate, la ricerca e l’elaborazione di proposte e interventi sulla città, caratterizzati da concretezza, credibilità ed incisività.

Gli obiettivi che spazia si pone non sono facili, né immediati, ma indispensabili per cambiare negative tendenze in atto ed individuare le energie umane necessarie a spostare gli attuali equilibri di forza, per garantire dint di cittadinanza e pari opportunità, in ambito sociale, abitativo, sanitario, educativo, scolastico e professionale.

 

Specifiche iniziative e progetti al femminile, si collegano ad altri programmi di riqualificazione esistenti, per favonre un reale confronto propositivo tra istituzioni, individui, culture e professionalità, che nella attuale società interagiscono, col comune intento di ridare valore all’ ‘“urbanità”, non solo astratta proprietà morale, ma concreta e complessa struttura di energie e relazioni, qualitativamente e quantitativamente rilevanti, per lo sviluppo della vita umana.

Essenziale è trovare nuova identità e riconoscimento a urbanità “domestiche” ed oltre, considerare realtà, spazi edificati e ambienti urbani di vita vegetale e animale, spaziare oltre la degradata città e l’eufemistica metropoli (città-madre).

 

Documentazione, informazione e formazione sono ambiti di prestazioni in cui spazia interviene, in maniera specifica, attraverso progetti, costruzione di banche-dati, stages di orientamento, aggiornamento, formazione, i cui interlocutori sono sia privati (aziende, cooperative, mutue, sindacati, associazioni professionali, volontariato, etc.), sia pubblici (istituti di ricerca, Stato, Regioni, Province, Comuni, etc.).

 

 

. Il pianeta urbano

 

La città, centro ed espressione dei conflitti in atto, aggredita da una vorticosa espansione che, in pochi decenni, ne ha profondamente trasformato leggi, regole e modi di essere e di sviluppo, è ora costretta a ridefinire soggetti, valori e funzioni, organizzazione complessiva e specifiche identità ed e’ in quella fase essenziale in cui è possibile ipotizzare e scegliere, costruire e differentemente considerare pubblico e privato, imprese e organizzazioni sociali, risorse ed energie.

Mutamenti e crisi della città industriale e post-industriale, riflettono più generali e globali trasformazioni in atto (maggiore complessità nelle strutture sociali esistenti; crisi dei tradizionali modelli teorici di sviluppo socioeconomico; internazionalizzazione dell’economia). Sempre più complesse molteplicità di diritti, poteri, consumi di risorse e di energie, son messi a confronto e richiedono nuove modalità nel progettare l’insieme della città, nel suo divenire.

 

Pensare la città come insieme, significa scontrarsi con interessi e privilegi acquisiti, strutturati e difesi da chi possiede potere economico, politico e sociale, ma ciò è indispensabile per rimuovere abitudini e pregiudizi, responsabili del distorto sviluppo raggiunto e dell’informazione strumentale al suo mantenimento.

Né facile, né immediato, è superare positivamente le profonde tensioni che l’attuale situazione determina, ma è chiaro che urbanità, qualità di vita e sviluppo sono tra loro strettamente collegati e richiedono progetti e soluzioni inscindibili dal verificarsi di vantaggiose interazioni fra la molteplicità degli individui che compongono la società.

 

Pertanto, preliminare a qualsiasi efficace attività progettuale è la possibilità di superare:

- l’indifferenza al consumo delle risorse naturali, profondamente radicata, in

abitudini e interessi imprenditoriali della società;

- la considerazione dell’ambiente e del territorio come risorsa infinita, senza alcuna preoccupazione della loro salvaguardia e la indiscriminata crescita della struttura urbana, dove si è preferito invadere nuove aree, piuttosto che recuperare l’uso dell’esistente, destinando all’abbandono ed al degrado ingenti e preziosi patrimoni storico-artistici (sia spazi, sia edifici);

- il pensare l'essere umano come prototipo medio e sessualmente neutro, quando è sempre più evidente che maschile e femminile e le varie identità individuali, hanno esigenze, caratteristiche individuali e realtà culturali profondamente differenziate, che occorre considerare, per costruire una città a misura di tutti i soggetti che la abitano, a partire da quelle categorie sociali che ne vivono i disagi con maggiore intensità (bambini, anziani, disabili, etc.)

- la produttività economica come essenziale criterio di scelta, mentre è necessario farsi carico non solo delle esigenze produttive, ma della vita umana nella sua completezza per realizzare sostenibili e vantaggiose qualità di sviluppo;

- la pianificazione come vincolo e non come strumento, per armonizzare i processi di sviluppo di molteplici e differenti soggetti, uule per verificare la compatibilità dei progetti e definire tempi e programmi per impiegare al meglio risorse ed energie, capaci di fare raggiungere gli obiettivi e limitare gli sprechi.

 

In questa situazione, poiché progettare è decidere (qualsiasi progetto nasce da ipotesi prede finite: risorse ed energie utilizzabili, tecnologie, obiettivi politici e sociali, diritti e doveri, comportamenti), essenziale ad un rinnovato progetto urbano è:

- costruire una nuova articolazione democratica per il controllo della qualità urbana che definisca differenti livelli progettuali, in rapporto a soggetti pubblici e privati, legittimati a decidere, permettendo al pubblico di assumere la responsabilità di prefigurare le regole per il raggiungimento di finalità collettive;

- garantire la qualità globale del progetto, sia funzionale, che estetica, economica, gestionale e di manutenzione.

 

 

. La seconda metà del cielo

 

La donna, negli ultimi decenni, pur mantenendosi soggetto prevalente nella gestione della azienda-famiglia, ha modificato profondamente la sua collocazione ed ha maturato legami trasversali con soggetti e ambienti della società, della politica e delle istituzioni.

E’ della donna la pianificazione delle scelte e delle spese per raccordare e rendere compatibili orari, possibilità e bisogni dei singoli component della famiglia, con orari risorse ed offerte disponibili nell’organizzazione sociale. E’ condizione di vita femminile riorganizzare la quotidianità dei diversi soggetti della famiglia, quanto valorizzare e rendere compatibili le molteplici espressioni della vita stessa (lavoro, studio, tempo e cura di sé e degli altri), in tutte le sue fasi (dall’infanzia alla vecchiaia).

La gestione della complessità è per la donna abitudine quotidiana ad una visione intersettoriale ed unitaria, che la porta a vivere globalmente la sua abitazione, il quartiere, la città, la società. Una visione utile a ripensare tipo di sviluppo e obiettivi con cui riorganizzare la società stessa. Il contributo della donna diventa, pertanto, funzionale alla nascita di una nuova cultura dello sviluppo ed essenziale alla costruzione di una città per tutti che raccordi esigenze, energie e risorse, riequilibrando diritti e poteri.

 

 

. L’associazione spazia

 

La nascita dell’associazione spazia è maturata dalla convinzione di avere idee ed energie utili alla collettività, che difficilmente trovano un adeguato spazio nelle strutture esistenti della politica e della società, e di utilizzare al meglio capacità ed esperienze professionali, per approfondire e qualificare ricerca, elaborazione e progettazione.

E° caratteristica peculiare dell’associazione comprendere professionalità che abbracciano differenti campi di attività, che permettono di ipotizzare il superamento della rigidità di singole metodologie e discipline, facilitando comprensione, integrazione e armonizzazione della complessa realtà urbana, dove risulta difficile anche la semplice comunicazione tra differenu culture.

Consapevole che, per incidere nella vita della città, occorre coinvolgere operatori e cittadini, la cui fiducia può essere riconquistata con concreti e positivi interventi, spazia si propone di dare il proprio contributo ad elaborare proposte per specifici problemi, individuati nella realtà urbana/quotidiana, prefigurando l’utopia di una qualità urbana, attraverso la proposta di interventi concreti.

 

 

. Le aree d’intervento

 

Sono noti limiti delle attuali realtà urbane che hanno visto l’affermarsi delle periferie come anti-città, degrado, monofunzionalità ed emarginazione, invivibili e inaccessibili, sempre più inquinate da rumore, traffico, scarichi e immondizie, luoghi in cui natura e memoria storica rischiano di essere distrutte. La crescita della città ha continuato ad esasperare l'esaltazione contrapposta di emarginazione e privilegi.

Il dibattito che si sta sviluppando, dopo più di un decennio di silenzio, chiede e propone una città da vivere pienamente, dove tutti, bambini, donne, uomini e anziani, possano vivere in armonia tra loro e con la natura, in un rapporto basato sul rispetto reciproco, sulla volontà di ascolto e la conoscenza dell’altro.

Una città per tutte le culture, per tutte le razze, per tutte le condizioni psicofisiche. Una città considerata nella sua complessità di spazi urbani di relazioni, solidarietà e possibili mutualità, ambiente piacevole ed accessibile, che garantisca a tutti la qualità del vivere.

 

Per una rinnovata cultura della qualità urbana, spazia svolge ricerche, progetti e interventi che considerano:

- la vita di relazione: nella città tecnologica terziaria, occorre superare l'emarginazione sociale attraverso una riqualificazione complessiva delle condizioni di vita, favorire spazi e centri di aggregazione culturale che rafforzino le occasioni di partecipazione al progetto urbano, riscoprendo forme di mutualità e di volontariato, organizzato e non, che responsabilizzano e ridanno valore all’individuo come tale e come parte della collettività;

- l’assetto fisico-funzionale (tempi e spazi): considerando i “tempi reali” del vivere, è fondamentale dare un contributo a riorganizzare l’uso della città, in un progetto dei servizi intesi, non solo come gamma di soluzioni, elaborate in risposta a specifiche esigenze di spazi e mobilità sul territorio, ma insieme di interventi capaci di garantire, a tutti, i diritti di cittadinanza acquisiti, vecchi e nuovi, che diano libertà di scelta e possibilità di raggiungere livelli di vita qualitativamente superiori;

-Il rapporto degli abitanti con le istituzioni: è infatti essenziale ridare valore alla partecipazione del cittadino/a alla progettazione e alla scelta dello sviluppo della città, permettendo un più consapevole uso, piuttosto che semplice consumo, dell'ambiente urbano, fondamentali premesse per recuperare la fiducia dei cittadini nei partiti e nelle istituzioni.

 

Negli ambiti di ricerca che la caratterizzano, spazia interviene secondo una strategia di pari opportunità che valorizza idee e presenza femminile, per cui è necessario, conoscere lo spessore della presenza delle donne nei luoghi della produzione e riproduzione sociale, valorizzandone la potenzialità, oggi non utilizzata, per un nuovo approccio alle complesse problematiche del vivere quotidiano.

 

Ambito d’intervento di spazia é tutto quanto attiene ai lavori di cura.

Per lavori di cura si intendono tutte quelle attività che, con specifiche attenzioni, interventi e realizzazioni, rendono possibile, la nascita, crescita, valorizzazione e conservazione della vita. Attività rivolte a sè o agli altri, dal singolo, dal nucleo familiare o da specifiche strutture, pubbliche, private e del volontariato, sia in ambito domestico, che urbano.

spazia vuol essere agile strumento per fornire un concreto contributo a chi (cittadina/o, docente, operatore, amministratore) interviene in merito a sviluppo e nuova qualità del vivere.

 

 

. L’Osservatorio sulla città

 

Strumento caratterizzante di rinnovata progettualità, è per spazia la costituzione di un Osservatorio permanente sulla città, dal punto di vista femminile con l’obiettivo di:

- conoscere i luoghi della presenza e dei lavori delle donne;

- costruire un centro per la diffusione di una rinnovata cultura urbana, sostegno e contributo continuato alla formazione di una rete di altri centri per la verifica e il confronto interdisciplinare sulla complessità e qualità di possibili soluzioni;

- individuare le fonti, a vari livelli istituzionali (da locali, a europei), per il reperimento di risorse, energie, strumenti, leggi, interventi pubblici e privati, essenziali alla realizzazione di singoli progetti di riqualificazione urbana.

- valorizzare la partecipazione degli abitanti al controllo dello sviluppo della propria città e del territorio.

 

L’Osservatorio è centro d’informazione, sede di confronto e verifica, luogo di ricerca,

elaborazione e documentazione di proposte.

 

Centro di informazione mediante:

- la raccolta delle più significative realizzazioni e sperimentazioni progettuali;

- l'individuazione e la documentazione delle fonti, per il reperimento di risorse, energie, strumenti, leggi, interventi pubblici e privati (dall’ambito locale a quello europeo), necessari a progetti di riqualificazione urbana;

-la proposta e la programmazione di iniziative e di occasioni di pubblicizzazione di dati, mediante differenti canali di informazione.

 

Sede di confronto e verifica interdisciplinare per :

- coordinare iniziative e manifestazioni di confronto diretto tra istituzioni e soggetti pubblici e privati cointeressati ai diversi ambiti di ricerca;

- essere soggetto attivo nella rete di emittenti e di centri di iniziativa sulla città presenti a livello europeo, con particolare attenzione a quelli gestiti dalle donne;

- programmare iniziative che estendano la conoscenza e la comprensione della complessità dei problemi e delle soluzioni possibili;

- verificare, con un approfondito confronto interdisciplinare, differenti proposte e sperimentazioni, progettate o già realizzate.

 

Luogo di ricerca, elaborazione e documentazione per:

- individuare ambiti di ricerca su specifiche esigenze e problematiche della vita urbana;

- definire soluzioni d’intervento di riqualificazione degli spazi urbani, volti ad un riequilibrio delle possibilità di accesso a beni e servizi della collettività, sia in termini di tempo, che di spazio;

- organizzare e gestire attività di orientamento e formazione;

- realizzare un.archivio informatizzato sulla documentazione raccolta e le proposte elaborate, in grado di costituire e sviluppare una rete/sistema di servizi di informazione, prevedendo differenti gradi di accessibilità e uso da parte di utenti pubblici e privati.

 

 

 

Ricerche e proposte al femminile per la città, elaborate dall’associazione spazia, non sono da considerare isolate da altri programmi e interventi di riqualificazione urbana, cui, al contrario, ritengono di fornire un importante e concreto contributo, dando valore alla partecipazione di tutti, a partire dalle donne, per ridefinire identità, progetto e sviluppo della qualità del vivere “urbano”.

 

 

 

 

(*) Tamara Alderighi, Cynthia Baker, Maria Teresa Capecchi, Antonella Cinini, Maria Rita Cipriani, Anna Conti, Wanna Del Buono, Assunta D’Innocenzo, Catia Franci, Luana Lastrucci, Anna Lorenzi, Patrizia Meringolo, Lucia Morozzi Bartolini, Elvira Pajetta, Rosaria Zaru.

 

 

Dall'archivio personale di Tamara Alderighi

PARTECIPANTI

REFERENTI DELLA UNITÀ TEMATICA

REFERENTI DI AVVIO

ALTRI COMPONENTI

DEL GRUPPO DI LAVORO


ARTICOLI IN EVIDENZA

ARTICOLI PUBBLICATI


INTERVISTE

MONOGRAFIE

ALTRO


DIZIONARIO TEMATICO

STORICO
CONTEMPORANEO


BIBLIOGRAFIA


SITI INTEGRATIVI
INTERNI AL PORTALE


SITI CONSIGLIATI
ESTERNI AL PORTALE

ASSOCIAZIONI E CENTRI DI RICERCA

PORTALI E SITI INFORMATIVI

PERIODICI