Cosa succede se iniziamo a guardare ciò che scartiamo?
Se ci accorgiamo che anche i materiali dimenticati possono parlare di noi, del nostro impatto e delle possibilità di cambiamento?
Un percorso tra piazze, biblioteche, spazi culturali e urbani.
Sculture monumentali fatte di tetrapak, cartone, plastica, pulper, filtri esausti.
Per riflettere sulla crisi ambientale, sull’estinzione, sull’eccesso.
Per ricordarci che l’uomo non è il solo protagonista.
E che ogni gesto, ogni scarto, ogni scelta… lascia traccia.