La storia è, in questo libro, la chiave per proporre una nuova, inaspettata, idea d'eguaglianza, capace di dare un senso al nostro tempo.
Un viaggio attraverso i secoli - dalla Grecia classica alla Roma imperiale, alla prima modernità dell'Occidente, alla grande stagione del capitale e del lavoro, sino ai problemi del presente - alla ricerca di una strada alternativa, abbozzata, dimenticata e mai davvero percorsa, per pensare l'eguaglianza. La fine della grande industria e del lavoro operaio nella parte economicamente più avanzata del mondo ha distrutto le basi culturali, sociali ed economiche dei paradigmi moderni di eguaglianza, e ha lasciato un vuoto che disorienta e mette a rischio. Come venirne fuori? Serve un cambiamento radicale nel modo di concepire noi stessi e il nostro posto nel mondo, lontano dai miti del "sociale" e del "collettivo", ma che offra una forma alla rivoluzione che stiamo vivendo.
Aldo Schiavone è uno degli storici italiani più tradotti nel mondo: in inglese, francese, spagnolo, arabo, cinese. Ha insegnato nell'Università di Firenze, dove è stato presidente della Facoltà di Giurisprudenza; nell'istituto italiano di scienze umane, di cui è stato fondatore e direttore; nella Scuola Normale Superiore. E' membro dell'Institute for Advanced Study di Princeton e Dell'American Academy of Arts and Sciences. Tra i suoi libri pubblicati per Einaudi: Italiani senza italia (1998), Ius. L'invenzione del diritto in Occidente (2005, 2017), Storia e destino (2007), Spartaco, le armi e l'uomo (2011), Ponzio Pilato. Un enigma tra storia e memoria (2006). Ha diretto la Storia di Roma (1988-93)